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10 ore
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15 people
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Scopri il borgo di Montalbano Elicona, uno dei borghi più belli d’Italia. Vieni a scoprire i suoi paesaggi, la sua storia, vivi le sue tradizioni.. Rilassati in questo fantastico borgo e perditi tra le viuzze del Paese.. continua la giornata lasciando portare dalle eccellenze locali a scoprire o i paesaggi naturali con la visita degli antichi mulini, o del fiume Elicona, del bosco incantato Malabotta fino ad arrivare alla visita del suo castello..
La Sicilia, i suoi borghi sono anche luoghi della tradizione. Lasciati guidare alla scoperta dei caseifici tipici, gusta i suoi formaggi, impara la loro lavorazione.. Assapora pietanze tipiche, scoprine i suoi segreti, ama i suoi odori e sapori
La giornata continua nei periodi tra GIUGNO E SETTEMBRE, al tramonto con la visita delle roche dell’Argimusco, risalenti all’età del bronzo, maestose e particolari sono candidate a patrimonio dell’UNESCO.. Questo sito è considerato la STONEHENGE SICILIANA
EXPERIENCE ATTIVA CON UN NUMERO MINIMO DI 5 PERSONE
ROCCHE DELL’ARGIMUSCO:
L’Argimusco è un altopiano che si trova in Sicilia, poco a nord dell’Etna, all’incirca al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani, ed è diviso amministrativamente tra i comuni di Montalbano Elicona, Tripi (che sorge sul sito dell’antica Abacaenum) e Roccella Valdemone. L’altopiano è molto panoramico in quanto si possono ammirare da vicino l’Etna, le isole Eolie, le curiose montagne Rocca Salvatesta e Montagna di Vernà, capo Tindari, capo Calavà e capo Milazzo. Esso è parte della Riserva naturale orientata Bosco di Malabotta. In questa zona sorgono numerosi roccioni di arenaria quarzosa modellati in forma curiosa e suggestiva. Le pietre possiedono particolari forme, antropomorfe e zoomorfe, la cui natura è da associare all’erosione eolica o forse ad un antico intervento umano[senza fonte]. Per quanto non esista ancora uno studio sistematico sul sito, comprensivo di indagini archeologiche e scavi, alcuni studiosi di storia locale hanno ravvisato diverse figure nella forma delle rocce dando loro un nome e un’identificazione.[1] La vicinanza del comune di Montalbano Elicona dove soggiornò più volte Arnaldo di Villanova fa sospettare anche una frequentazione dello stesso nel sito per rituali esoterici.Nell’intento di valorizzare il luogo e diffonderne la conoscenza nel 2012 è nato il Festival di Archeoastronomia ‘Pietre&Stelle’, un evento che lega la valenza paesaggistica e archeologica del luogo con il cielo. Nel 2014, tra gli ospiti d’onore della kermesse culturale vi è stato anche Franco Battiato. (fonte: WIKIPEDIA)
FIUME ELICONA
Il bacino idrografico dell’Elicona si estende per una superficie di 18 Km circa dal centro abitato di Montalbano Elicona al comune di Oliveri. Geologicamente il fiume attraversa frastagliate conformazioni di argille e areniti, tipiche dei monti Nebrodi e che per la maggiore erodibilità hanno consentito lo sviluppo di morfologie più dolci rispetto ai vicini Peloritani. Il tratto non è regolare e si snoda impervio lungo il crinale del monte che dá il nome al borgo di Montalbano. Da giugno a settembre quando la portata dell’acqua diminuisce, lungo il sentiero Chiappazza (che prende il nome da una grande pietra piatta, un tempo usata dalle massaie per fare il bucato) è possibile ammirare un discreto numero di gurne e cascate. Percorso il 700esco lastricato che conduce al ponte di ferro eretto dagli Americani nel secondo dopoguerra, si trova la classica vegetazione ripariale con eseplari di castagno (Castanea Sativa), ontano napoletano (Alnus Glutinosa), olmo (Ulmus Minor) e pero selvatico (Pyrus Pyraster). La valle è attraversata da snodi e trazzere che in passato servivano lo svolgimento di attività economiche e commerciali, come la molitura dei cereali. Nel romanzo “I cari luoghi del delitto” lo scrittore e storico montalbanese Nicola Terranova, ricorda i giorni felici d’infanzia trascorsi sulle sponde del Fiume Elicona, dove i contadini montalbanesi a dorso d’asino si recavano per macinare il grano. (fonte: AMONTALBANOELICONA.IT)
GLI ANTICHI MULINI
Nel celebre romanzo “I cari Luoghi del delitto”, Nicola Terranova revocando i giorni felici d’infanzia trascorsi sulle sponde del fiume Elicona, descrive i quattro grandi mulini che lo costeggiano : uno in calce e pietra al passo di Gambello (alimentato da una presa ad acqua a monte lungo il canalone che correva a serpentino nel declivio) e tre distanziati a valle, in corrispondenza dei principali valichi delle strade campestri. Oggi i ruderi delle imponenti macchine ad acqua, appartengono alla categoria più antica di mulini presenti in Sicilia, quella “a Palmenti” costituiti da due ruote in pietra molto dura, delle quali solo una è mobile. Terranova racconta che dal “beccuccio di latta sotto la tramoggia il grano fluiva in un sottile rigagnolo nel bocchettone delle mole e veniva restituito in farina bianca e odorosa in un rivolo che via via faceva mucchio nel tinozzo”. Il grano dunque veniva fatto passare prima in un cono, tramite cui raggiungeva il centro del polverizzatore e poi attraverso lo spazio interposto tra le due ruote, per essere rotto, tagliato ed espulso radialmente a fine lavorazione. (fonte: AMONTALBANOELICONA.IT)
MALABOTTA BOSCO INCANTATO
Istituita con D.A. del 25 luglio 1997, la Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabottasi estende per 3221,95 ettari tra i Monti Nebrodi e i Peloritani. Un panorama unico, dallo straordinario valore geomorfologico, ospita nella porzione Nord-orientale il sito megalitico dell’Argimusco, mentre a 1341 m.s.l. presso Croce Mancina (la vetta più alta) è possibile scorgere i famosi “patriarchi”, esemplari ultracentenari di Cerro. Peonie, Biancospino, Ginestra e rosa canina, compongono il sottobosco, mentre una ricca e variegata flora di Felci, Pioppi Neri e Salici, costeggiano i torrenti Licopedi, Pistone e Fontanazza. Alla diversità degli ambienti corrisponde poi, una molteplicità di forme animali. Tra Gufi, Falchi, Barbagianni, Sparvieri, Martore, Volpi, Gatti Selvatici, Ghiri, Donnole,Topi Quercini, ecc ecc , con un po’ di fortuna è possibile ammirare anche il volo dell’Aquila Reale. Molti i percorsi e le strade sterrate, punti informativi, aree attrezzate e piste ciclabili, che si prestano facilmente agli sport di montagna o anche alle semplici passeggiate, in uno scenario quasi incantato. Nel cuore di una natura pura e selvaggia è possibile ripercorrere tanto il “Sentiero dei Patriarchi” (3,5 km), dopo aver raggiunto l’ex-caserma forestale, quanto quello della “Trota” (10,5 km) che bordeggia il torrente Licopedi al centro della Riserva. A questi si affiancano il suggestivo “Sentiero di Federico II” seguito dall’imperatore per le sue battute di caccia, tra Monte Fontana Scavi e Monte Cerreto; il “Sentiero Pittari” (5,9 km) sul versante meridionale, tra Pizzo Paolo e Punta dell’Aquila; il “Sentiero Faggita” (2 km circa) e il “Sentiero Vuturi” che aggira Monte Croce Mancia fino Portella Malpertuso, ricongiungendosi con l’ingresso di Malvagna. (fonte: AMONTALBANOELICONA.IT)
MONTALBANO ELICONA:
Montalbano Elicona (Muntarbanu in siciliano) è un comune italiano di 2.173 abitanti della Città metropolitana di Messina in Sicilia. La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia ed è stata proclamata Borgo dei borghi 2015[5][6][7]. È caratterizzata dalla presenza, nella parte antica dell’abitato, di un antico castello che fu residenza estiva di re Federico III di Aragona. Gli studiosi non sono concordi sulle origini del paese e del suo nome. Alcuni fanno risalire tale origine alle parole latine mons albus(“monte bianco”), con riferimento ai monti innevati o all’antico nome del monte su cui fu realizzato un castello per volere di Federico III d’Aragona; altri al nome arabo al bana, dal suggestivo significato di “luogo eccellente”. L’appellativo Elicona risale senz’altro alla colonizzazione greca. Durante questo periodo (VII–VIII secolo a.C.), i Dori, pensando al mitico monte delle Muse, chiamarono Helikonun sito, coincidente con l’altura su cui sorge il borgo medievale ed un torrente vicino il cui andamento tortuoso giustifica l’appellativo. Le prime testimonianze sull’esistenza del borgo risalgono all’XI secolo, quando risultava possesso demaniale. Nel 1232 si rivoltò contro Federico II di Svevia, parteggiando per il papa insieme ad altri centri. Successivamente appartenne a diversi feudatari: a Matteo Palizzinel 1350, a Vinciguerra d’Aragona nel 1359, ai De Sidot nel 1396, ai Romano Colonna, ai Bonanno nel 1587. Montalbano Elicona è stato inserito il 5 aprile 2015 nell’elenco dei 90 borghi medievali più belli d’Italia, cioè nel club de I borghi più belli d’Italia, un’esclusiva associazione di piccoli centri italiani che si distinguono per grande interesse artistico, culturale e storico, per l’armonia del tessuto urbano, vivibilità e servizi ai cittadini. Tra le chiese di interesse artistico certamente è da sottolineare la Basilica di Maria Assunta in cielo (Duomo) con le sue opere d’arte, in particolare quelle del Gagini.(Fonte: WIKIPEDIA)
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